Breve elenco di amenità che dovrebbero avallare il pensiero serrista, tratto da Climate Monitor: “468 motivi per temere il peggio“.
Leggiamo insieme la nostra personalissima top ten:
- Soffrite di acne? Cambiate pianeta! Il riscaldamento globale peggiorerà la vostra patologia.
“Global Warming and Risks of Severe Acne“;- Il capitolo Africa è impressionante: Africa devastata, Africa minacciata, Africa in guerra. La tragica realtà dei fatti è che non c’è bisogno del riscaldamento globale per poter scrivere titoli come i precedenti. E qui c’è veramente poco da scherzare;
- Antartide (gioie e dolori): in Antartide cresce l’erba, in Antartide i ghiacciai crescono ma anche si restringono;
- L’oceano Atlantico è meno salato, ma anche più salato;
- Bevete birra? Un giorno potreste correre il rischio che ce ne sia di meno, che costi di più e che abbia un gusto differente. In compenso c’è già chi imbottiglia birra con le rinomate acque di fusione della calotta groenlandese: una eccezionale idea di marketing, la “Global Warming Beer“;
- E ora un argomento poco climatologico: il numero di circoncisi diminuirà per via del global warming;
- Amanti della montagna, sappiate che mentre il Monte Bianco e le Alpi crescono, l’Everest si restringe;
- Lo sport? Neanche a dirlo: il football è a rischio e l’hockey all’aperto è addirittura minacciato dal global warming;
- Gli scienziati ci garantiscono che il global warming avrà effetti anche sui satelliti e sulla stazione spaziale orbitante. Come? Stiamo rendendo l’alta atmosfera meno densa e quindi il minor attrito accelererebbe il moto dei satelli. Il tutto entro il 2017;
- Il riscaldamento globale ha fatto una vittima eccellente, ponendo fine ad uno dei miti più immarcescibili dell’inconscio collettivo. A detta del leggendario, ottuagenario, cacciatore di mostri marini Robert Rines, il mostro di Loch Ness (Nessie per tutti) è morto a causa del global warming. Motivo per il quale all’alba dei suoi 85 ha deciso di non dargli più la caccia.
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